Tipi di incendio
In base a come si origina, un incendio può essere:
- sotterraneo: brucia lentamente le sostanze vegetali sotto il livello del suolo (il muschio, la torba, l'humus indecomposto). La combustion è lenta, ma si spegne con difficoltà;
- di superficie: brucia lo strato superficiale della vegetazione a livello del suolo (erba, foglie e rami morti). E' il tipo di incendio più frequente nei nostri boschi e anche quello più facilmente controllabile. Il fuoco è rapido ma non intenso;
- di chioma: si propaga da una chioma all’altra degli alberi ed è quello più difficile da controllare;
-
di barriera: l'incendio di chioma si unisce ad un incendio di superficie. E' estremamente intenso e distruttivo.
Danni
I danni provocati dagli incendi vanno ad incidere sulla vegetazione, sulla fauna, sul suolo, sull’atmosfera e sul paesaggio. L’entità del danno dipende sia dal comportamento e dalla
caratteristiche del fronte di fiamma (velocità, avanzamento, altezza e lunghezza di fiamma, profondità del fronte), sia dalle caratteristiche dell’ambiente interessato dall’incendio.
I danni generati dal passaggio del fuoco possono essere misurati in termini temporali e spaziali: i primi possono manifestarsi immediatamente o a più lungo termine, i secondi possono avere
ripercussioni all’interno dell’area percorsa o nelle zone limitrofe.
Da un punto di vista temporale, i danni possono essere classificati in:
- danni di primo ordine: si verificano al momento dell’evento o immediatamente dopo l’evento. Sono il diretto risultato del processo di combustione (il danneggiamento e la morte delle piante, il consumo di combustibile, la produzione di fumo e il riscaldamento del suolo).
- danni di secondo ordine: si verificano in un periodo di tempo molto più lungo, da giorni, a mesi e anche decenni dopo l’evento (i fenomeni erosivi, la dispersione del fumo e la successione vegetazionale).